1° INCONTRO

Le basi per capire l’economia - Conversazione civile "L'Altra faccia della moneta"
Relatore: Claudio Bertoni
sabato 3 ottobre ore 16,00 - 19,00
Piazza Ariostea nell’ambito della manifestazione “Tuttunaltracosa” presso
Area Incontri UBUNTU
Assieme, persone tra persone, analizziamo la situazione economica attuale in modo rigoroso, solido, circostanziato e comprensibile da tutti. “Assieme, identifichiamo la corretta chiave di lettura di ciò che sta accadendo e prendiamo precisa consapevolezza della realtà in cui viviamo e lavoriamo e di come possiamo agire per risolvere la situazione.” Chi siamo? Persone come te che si sono interrogate sui motivi che hanno condotto l’Europa e l’Italia ad affrontare le drammatiche problematiche odierne. Abbiamo ricercato le risposte nello studio dell’economia, riscontrando nel sistema in cui siamo immersi, fondamentali distorsioni. Risolvendo queste anomalie la situazione assume radicalmente un’altra “faccia”.

…immaginiamo di essere al primo giorno di una comunità, o all'anno zero. Se decidessimo dopo attenta consultazione che ci riconosciamo negli stessi valori (es.: il rispetto della terra) e volessimo raggiungere gli stessi obiettivi (es.: coltivare patate, pomodori e mais) attraverso progetti condivisi (es.: bonifiche di terreno paludoso) avremmo bisogno di organizzare la nostra operosità per procedere operativamente con i lavori. Per farlo in maniera ordinata potremmo chiedere ad un paio di persone di buttare giù le linee programmatiche del nostro progetto e di tenerne le fila, insomma potremmo chiedere loro di essere lo Stato di questa Comunità. Al nostro servizio dunque.

Avremo poi bisogno di geologi, agrari, ingegneri, operai, contadini per il nostro progetto e che queste persone abbiano a disposizione una quantità di moneta per poter effettuare degli scambi mentre i lavori vanno avanti. A questo punto, come nel Monopoli, abbiamo necessità di fare una distribuzione di biglietti colorati. Biglietti che possano essere emessi solo dalle persone che abbiamo destinato ad essere Stato, altrimenti si genererebbe il caos.

Il nostro Stato, a questo punto, sarebbe chiamato a fare un calcolo, quanti scambi si rendono necessari, quanti beni è possibile acquistare in quel dato momento storico. Troppa moneta sarebbe inutile, troppa poca renderebbe impossibile l'accesso ai beni e servizi disponibili. Quindi? Quindi lo Stato deciderà di mettere in circolazione esattamente la quantità necessaria, ne più ne meno. E vigilerà che ce ne sia sempre a sufficienza.
Cosa succede l'anno successivo, o negli anni successivi? Certo avremo bonificato un bel po' di terreno, le merci saranno aumentate e anche la popolazione sarà di conseguenza cresciuta. Quei biglietti verdi immessi dallo Stato in prima battuta non sono più sufficienti, ne vogliamo altri.

Qualcuno propone di tassare, qualcun altro pensa di no. Se prima tolgo moneta attraverso le tasse e poi li ridò attraverso le varie forme possibili (mercato aperto, quantitative easing, opere pubbliche) sarebbe solo spostarla o farne girare la stessa quantità, considerando anche il rischio che, causa economia moderna di mercato, finisca in luoghi e utilizzi lontani dal soddisfacimento dei nostri bisogni (ad es.: banche, grandi investitori, finanza internazionale).
Invece è necessario che i biglietti che lo Stato andrà ad emettere siano al netto dell’immissione nel circuito monetario, insomma che vadano ad aggiungersi a quelli già circolanti, la somma generale dovrà aumentare per rendere possibile che i nuovi beni e i nuovi servizi possano essere acquistati. Ergo, va bene mercato aperto,quantitative easing, opere pubbliche ma lasciando le tasse allo stesso livello o diminuendole.

Quindi lo Stato a cui avevamo affidato nei primi giorni di vita della nostra Comunità il compito di organizzare la nostra operosità e di gestire il perseguimento dei nostri obiettivi attraverso la gestione dei nostri progetti se non mettesse a disposizione di tutti il mezzo per renderne possibile la vita quotidiana avrebbe fallito il suo compito.

Gli appartenenti alla Comunità si aspettano che lo Stato immetta la moneta necessaria, ma lo Stato deve attendere a sua volta che qualcuno gliela dia? In questa Comunità non direi proprio, sono solo le esigenze e i bisogni delle persone che ne determinano l'emissione. E quando questo Stato lo fa deve poi ridarla a qualcuno? Oppure i cittadini che l'hanno ricevuta si sono indebitati con qualcuno? Sembra persino troppo bello per essere vero, ma in questo sistema non c'è ombra di debito, il debito nasce in condizioni e con premesse diverse da quelle fatte finora, ma è importante comprendere che non è necessario che ciò accada…

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